La maggior parte delle acque potabili in Italia sono contaminate da PFAS 

2025-01-29


Secondo le analisi effettuate da Greenpeace, nell´ambito della campagna "Acque senza Veleni", realizzata tra settembre e ottobre 2024, è emerso che il 79% dei campioni dell´ acqua potabile in tutta Italia risulta essere contaminata da PFAS, sostanze chimiche usate in numerosi processi industriali e in prodotti di largo consumo, che si accumulano nell´ambiente e che sono considerate rischiose per la salute.

In 206 campioni su 260 analizzati è stata trovata almeno una delle 58 sostanze PFAS monitorate, mentre solo in 54 campioni (21%) non è stata registrata la presenza di alcun contaminante.

In ogni Regione, sono almeno 3 i campioni risultati contaminati da PFAS, ad eccezione della Valle d´Aosta, dove i campioni contaminati erano 2 su un totale di 2 analizzati. Le Regioni con più campioni contaminati sono la Liguria (8/8), il Trentino Alto Adige (4/4), la Valle d´Aosta (2/2), il Veneto (19/20), l´Emilia Romagna (18/19), la Calabria (12/13), il Piemonte (26/29), la Sardegna (11/13), le Marche (10/12) e la Toscana (25/31). Mentre, le Regioni in cui si riscontrano meno campioni contaminati sono, l´Abruzzo (3/8), la Sicilia (9/17) e la Puglia (7/13).

In merito alle città la situazione più critica risulta essere quella di Milano.

A oggi la presenza dei PFAS non è regolamentata nelle acque potabili nazionali, solo all´inizio del 2026, entrerà in vigore in Italia la direttiva europea 2020/2184, che prevede un valore limite relativamente alla presenza complessiva di 24 PFAS pari a 100 nanogrammi per litro. Un provvedimento, considerato non abbastanza funzionale per la tutela in modo adeguato della salute umana.








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