
Il Consiglio e il Parlamento
europeo sono arrivati ad un accordo, anche se provvisorio, sulle revisioni da
apportare al regolamento comunitario sull´identità digitale europea (eID).
Le istituzioni dell´UE prevedono
che entro il 2023 almeno l´80% dei cittadini dei Paesi membri dovrebbe poter
utilizzare l´identificazione digitale per l´accesso ai principali servizi
pubblici ed è stato quindi ritenuto importante aggiornare e implementare il
quadro regolatorio di questo strumento, in modo tale da creare un vero e
proprio "portafoglio europeo di identità digitale". Si tratterà quindi di un
mezzo di identificazione elettronica ulteriore e aggiuntivo rispetto a quelli
emessi nei singoli Paesi (lo SPID, nel caso dell´Italia) ma che comunque verrà
messo a punto in modo tale da essere integrato con questi ultimi.
L´accordo provvisorio prevede che
l´emissione, l´uso, l´autenticazione e la revoca del portafoglio sia gratuito
per le persone fisiche che, sempre a titolo gratuito, grazie allo strumento
stesso potranno inoltre apporre firme elettroniche. In base alle nuove norme,
lo strumento dovrà poi rispettare uno standard di sicurezza elevato, tanto che,
a titolo di garanzia, verranno introdotti un´etichettatura tecnica e un quadro
di riferimento comuni e regolamentazioni uniformi per i soggetti che emettono
soluzioni di identità digitale. A ciò si aggiungerà una verifica di conformità
dei portafogli ai requisiti applicabili in materia di cybersicurezza da parte
di pubblici e privati designati dagli Stati membri.
A questo punto i lavori tecnici proseguiranno
allo scopo di completare il testo giuridico conformemente all´accordo politico.
Una volta terminata questa fase, il documento dovrà essere approvato dai
rappresentanti degli Stati membri per poi essere formalmente adottato dal
Parlamento e dal Consiglio.
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