
In questi giorni stanno facendo
molto discutere gli esiti di un´indagine condotta dal mensile Gambero Rosso
sulle box termiche utilizzate dai rider per le consegne a domicilio. Nel
periodo della pandemia abbiamo assistito al boom del food delivery, la cui diffusione
è comunque proseguita anche una volta conclusa l´emergenza sanitaria, tanto da
portare ad una vera e propria moltiplicazione delle piattaforme che gestiscono
questo tipo di attività.
Considerando che il ricorso al
delivery è diventato un´abitudine per un numero considerevole di cittadini, il
noto mensile di enogastronomia ha commissionato al laboratorio Si.La.
un´indagine sulle condizioni igieniche delle box in cui i rider trasportano il
cibo, da cui è emersa la presenza di una carica batterica elevata nei campioni
esaminati. A tale proposito AssoDelivery – Associazione italiana dell´industria
delle consegne a domicilio a cui aderiscono le maggiori piattaforme di food
delivery – ha precisato che i rider seguono specifici corsi di formazione sull´igiene
per il trasporto degli alimenti, così come previsto dal protocollo HACCP
sull´igiene alimentare, tuttavia nell´inchiesta pubblicata sul magazine si
sottolinea come il rischio di contaminazione resti comunque elevato, poiché di
fatto l´azienda delega completamente ai rider, appunto, un compito così
importante come la pulizia del box, senza tuttavia supportarli adeguatamente in
queste operazione né fornire loro gli strumenti necessari. A chiusura della
pubblicazione, il mensile ha pertanto proposto una possibile soluzione alle
aziende del settore, invitandole a creare dei centri specificamente dedicate
all´igienizzazione e alla sanificazione delle box, in modo tale da non
scaricare questa responsabilità sul personale che si occupa delle consegne e da
garantire un adeguato livello di salubrità al consumatore finale.