Dopo una serie di rinvii, che hanno portato a ritardarne di due anni l’entrata in vigore, diventa operativo il nuovo regolamento sulla cosiddetta “etichettatura ambientale”, che prevede l’obbligo di apposizione di opportune indicazioni sullo smaltimento degli imballaggi sulle confezioni di ciascun prodotto. La normativa, che recepisce le direttive europee 2018/851 e 2018/852, nasce allo scopo di facilitare la raccolta, il riutilizzo e il recupero delle confezioni, su cui dovranno quindi essere riportate la tipologia di imballaggio e il materiale utilizzato nonché le indicazioni per un corretto conferimento nella raccolta rifiuti (ad esempio differenziata o indifferenziata). Il provvedimento rende inoltre obbligatoria l’etichettatura di ciascun componente della confezione che sia separabile manualmente (come pellicole, tappi o nastri) e del corpo principale dell’imballaggio (come bottiglie e scatole).
Non sono stati imposti vincoli stringenti, invece, sulle modalità di indicazione delle informazioni obbligatorie, che pertanto potranno essere presenti in forma grafica o scritta o anche utilizzando un QR Code.
In caso di inottemperanza alle disposizioni in materia di etichettatura ambientale sono previste sanzioni da 5.200 a 40mila euro, applicabili non solo al produttore dell’imballaggio, ma anche commercianti e distributori.
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