
La Procura di Pordenone, la polizia italiana e le forze dell’ordine albanesi hanno condotto una vasta operazione antifrode che ha portato all’individuazione di una organizzazione che, operando tra Italia e Albania, metteva in atto truffe nell’ambito del trading online a livello internazionale. Gli utenti venivano contattati telefonicamente da operatori che proponevano di investire cifre molto contenute a fronte di rendimenti elevati. In seguito, però, gli operatori adottavano efficaci tecniche di persuasione e plagio, fino a convincere i clienti ad investire cifre sempre più alte: molti utenti sono arrivati addirittura ad indebitarsi nonché a consentire ai truffatori di operare sui propri dispositivi elettronici software di controllo a distanza. Ciò che i malcapitati non sapevano, però, è che non esisteva alcun investimento: era in realtà l’organizzazione ad appropriarsi del loro denaro. Le somme sottratte venivano poi riciclate in Lituania, Estonia, Germania, Olanda, Cipro e altri Paesi europei e convertite in criptovalute. L’organizzazione, inoltre, configurava ad hoc false piattaforme di investimento per rendere più credibile l’intera attività agli occhi delle vittime.
Dalle indagini è emerso che gli operatori si apprestavano a contattare un elenco di circa 90mila numerazioni telefoniche intestate ad utenti italiani per proporre falsi investimenti.
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