.jpg)
Sono allarmanti i dati di un recente studio condotto da NordVpn da cui emerge che in Italia oltre 82mila carte di credito e di debito (e 4 milioni in tutto il mondo) sono finite sul dark web dopo essere state hackerate. I dati dei titolari sono stati messi in vendita su Internet ad un prezzo medio di poco superiore ai 15 euro.
I ricercatori ritengono che gli hacker siano riusciti a violare un numero tanto elevato di carte attraverso un’operazione denominata “brute force”, che consiste nell’adozione di un approccio trial-and-error (ossia per tentativi ed errori) da parte dell’hacker per indovinare la password, il pin o il numero della carta di pagamento attraverso uno specifico software. Utilizzando gli strumenti adeguati, un attacco di questo tipo può richiedere solo sei secondi.
Purtroppo non c’è molto che il titolare della carta, da parte sua, possa fare per scongiurare il rischio di un attacco brute force. E’ comunque auspicabile utilizzare le carte con attenzione, esaminando nel dettaglio gli estratti conto mensili e le notifiche trasmesse dall’istituto di credito, al fine di individuare movimenti sospetti o eventuali operazioni compiute senza l’autorizzazione del cliente.
FEDERCONSUMATORI
- Indirizzo:
via Palestro 11
00185 Roma
tel 06 42020755-9
federconsumatori@federconsumatori.it
Ufficio stampa
tel 06 42020755
ufficiostampa@federconsumatori.it
Federconsumatori News percepisce esclusivamente i contributi pubblici
all'editoria ai sensi del Decreto Legislativo del 15 maggio 2017, n. 70
a cura della Redazione della Federconsumatori
Direttore Responsabile Sabrina Soffientini
Responsabile di Redazione Tiziana Danese
Proprietà Federconsumatori
Reg. Tribunale di Roma n. 10/2008 del 21/01/2008