Poste Mobile è stata multata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per pratica commerciale scorretta in seguito all’applicazione automatica delle tariffe a consumo per messaggi di testo, minuti di conversazione telefonica e navigazione su Internet in caso di credito insufficiente al momento del rinnovo mensile dell’offerta flat.
Gli utenti coinvolti hanno appreso dell’applicazione delle tariffe solo dopo aver ricevuto gli addebiti (relativi al periodo maggio-ottobre 2021) e non hanno avuto dunque la possibilità di esprimere il proprio consenso (o dissenso) al riguardo: tale circostanza, rileva l’Authority, configura una violazione degli articoli 20 e 26 del Codice del Consumo, che è stata pertanto sanzionata con una multa di 1,5 milioni di euro.
Il procedimento è stato avviato a ottobre 2021 e a fine novembre la società ha presentato impegni che avrebbero dovuto rimuovere i profili di scorrettezza ma che sono stati tuttavia ritenuti insufficienti da parte dell’AGCM.
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