L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha concluso l’istruttoria per presunte pratiche commerciali scorrette nella vendita di mutui immobiliari nei confronti di Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. e ha accettato gli impegni proposti dall’istituto di credito.

Secondo l’Autorità la banca forniva ai consumatori informazioni poco trasparenti sulle modalità di conteggio degli interessi di preammortamento tecnico e sulla durata del periodo in cui gli stessi maturano, secondo modalità che avrebbero potuto impedire una chiara informativa e quindi una scelta consapevole da parte del cliente mutuatario.

La condotta adottata da BNL nei mutui immobiliari prevedeva che il periodo di preammortamento tecnico fosse pari ad almeno 31 giorni e durasse fino a 2 mesi. Inoltre, l’istituto di credito applicava un tasso di interesse di preammortamento significativamente più elevato di quello applicato nel piano di rimborso del mutuo. In tal modo si realizza il rischio per i consumatori di vedersi addebitati ingenti importi a titolo di interessi di preammortamento tecnico.

L’AGCM ha giudicato gli impegni assunti da BNL idonei a rimuovere i profili di scorrettezza individuati in sede di avvio. Nel dettaglio, l’istituto di credito ha disposto l’equiparazione del tasso di interesse di preammortamento tecnico al tasso di interesse di ammortamento applicato al contratto di mutuo (nel caso di mutuo a tasso variabile, il tasso di preammortamento sarà pari a quello applicato alla prima rata) e a ridurre sostanzialmente la durata del periodo di preammortamento tecnico fino al massimo di 31 giorni.