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I saldi estivi sono partiti il 1 luglio in Sicilia e il 2 nelle altre regioni. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato un notevole decremento della quota di famiglie che avranno la possibilità di approfittare delle vendite scontate, principalmente a causa della crisi economica: solo il 37,4% delle famiglie mostra una propensione ad acquistare a saldo, per una spesa media di 149 Euro a famiglia. Su tale andamento incidono inoltre le sempre più diffuse promozioni online, che contribuiscono giocoforza a rendere i saldi meno attrattivi per i consumatori.
Purtroppo gli acquisti a saldo possono anche nascondere il rischio di truffe e raggiri o comunque di incorrere in finte promozioni. A tale proposito è importante quindi tenere a mente alcuni consigli utili:
- Il cartellino deve riportare sia il prezzo pieno che quello ridotto, con la relativa percentuale di sconto.
- La legge non obbliga il negoziante a permettere al cliente di provare i capi di abbigliamento, tuttavia è consigliabile evitare di acquistare nei punti vendita che non lo consentano: tale scelta potrebbe essere indice di scarsa trasparenza.
- La possibilità di cambiare il prodotto in assenza di vizi o difetti è a discrezione dell’esercente, almeno per quanto riguarda gli acquisti nei locali commerciali: il diritto di recesso è sancito dalla normativa vigente solo per gli acquisti a distanza (ad esempio per gli acquisti online). Prima del pagamento, quindi, è buona norma verificare la politica di cambi adottata dal punto vendita.
- Verificare la presenza delle indicazioni di lavaggio e manutenzione sull’etichetta, che deve anche riportare la composizione del capo.
- La normativa vigente obbliga gli esercenti a garantire ai clienti la possibilità di pagamento elettronico, quindi tramite POS (carta di credito o bancomat). Eventuali difficoltà possono essere segnalate alla Guardia di Finanza.
- In linea di massima è bene diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose ed evitare di acquistare capi a cui sia stato applicato uno sconto superiore al 60%, che potrebbero nascondere un tentativo di truffa o di commercializzazione di prodotti contraffatti.
- Per legge vige un periodo di garanzia di due anni per i prodotti nuovi e di un anno per quelli usati, anche per la merce in saldo. Conservando lo scontrino (e possibilmente fotocopiandolo, visto che la stampa su carta chimica tende a sbiadire nel breve periodo) e presentandolo al negoziante è possibile chiedere la sostituzione del prodotto qualora, entro 24 mesi dall’acquisto, emergano vizi di conformità che ne compromettano le possibilità di utilizzo. In alternativa, è possibile optare per la riparazione o chiedere una riduzione proporzionale del prezzo o ancora risolvere il contratto.