
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato il report “Ambito e impatto delle strategie di marketing digitale per promuovere i sostituti del latte materno” in cui si evidenzia come nell’industria del latte artificiale le aziende stiano adottando tecniche pubblicitarie particolarmente invasive su social media e siti web.
L’OMS ha riscontrato in particolare una prassi divenuta ricorrente, che consiste nell’utilizzo di strumenti digitali (app, gruppi di supporto virtuale o "baby-club", post a pagamento, promozioni, concorsi, forum o servizi di consulenza) per la raccolta di informazioni personali sulle neo mamme e sulle donne in gravidanza: in base ai dati così acquisiti, le aziende stesse possono fare in modo che sui social network le utenti visualizzino contenuti personalizzati che spesso non sono identificabili come vere e proprie pubblicità e che puntano ad influenzare le decisioni dei genitori sull’alimentazione dei bambini.
Considerando che medici ed esperti raccomandano, quando e per quanto possibile, di prediligere l’allattamento al seno, le attuali tecniche di marketing risultano fortemente disincentivanti sotto questo profilo e rischiano di far diminuire ulteriormente la già bassa percentuale di bambini nutriti con il latte materno. Nel report inoltre la proliferazione su scala globale della promozione del latte artificiale viene identificata come una palese violazione del Codice internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno, adottato nel 1981 proprio per tutelare le donne dal marketing aggressivo in questo settore.
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