
Dall’indice mondiale dei prezzi delle principali materie prime alimentari emerge un generalizzato aumento dei prezzi, che rispetto al mese di marzo dello scorso anno tocca quota +33,6%. Una percentuale influenzata in misura rilevante dal conflitto in corso in Ucraina, soprattutto per alcune tipologie di prodotti: è il caso, ad esempio, del grano – il cui costo (+19,7%) subisce le ripercussioni sia della guerra in un’area geografica in cui si localizza tra il 20 e il 30% della produzione globale che delle preoccupazioni per le difficoltà dei raccolti negli USA – e dell’olio vegetale, in particolare dell’olio di semi di girasole, di cui l’Ucraina è il principale esportatore mondiale.
I prezzi risultano in rialzo, sebbene in misura minore, anche per le materie prime alimentari di origine animale. La carne raggiunge il massimo storico, con un aumento del +4,8% su base mensile, soprattutto a causa della ridotta disponibilità di suini da macello nell’Europa occidentale, mentre i prodotti lattiero-caseari fanno registrare una crescita del +2,6% rispetto a febbraio e del +23,6% su base annua, soprattutto a causa dell’elevata domanda da parte dei mercati asiatici.
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