L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è intervenuta sulla controversa questione DAZN. Dopo mesi in cui gli abbonati hanno dovuto fare i conti con problemi tecnici e disservizi, l’Authority ha ritenuto opportuno fissare dei parametri da rispettare nonché indicare sia le modalità per risalire alla causa di eventuali blackout sia gli strumenti da attivare per indennizzi e rimborsi. L’Autorità, dunque, ha stabilito l’obbligo per DAZN di implementare nell’applicazione una finestra in cui verranno riportati i valori dei parametri misurati durante gli eventi (malfunzionamenti nell’accesso alla piattaforma e all’evento, risoluzione del video, disconnessioni e tempo di freezing) che verranno archiviati nell’area riservata dell’utente e conservati per sei mesi. Attraverso tali parametri sarà quindi possibile per gli utenti verificare l’adeguatezza del servizio: qualora appunto i valori registrati non rispettino gli standard di qualità stabiliti, gli abbonati potranno chiedere eventuali indennizzi ricorrendo al Conciliaweb, la piattaforma dell'Autorità per la risoluzione delle controversie tra utenti e operatori di telecomunicazioni: nel caso in cui la richiesta venga accolta, l’azienda sarà tenuta a rimborsare un importo pari al 25% dell’abbonamento mensile dell’utente, fino ad un massimo di quattro volte in un mese (per una cifra che quindi equivarrà al totale dell’abbonamento mensile).

AGCom ha inoltre avviato nei confronti di DAZN un procedimento sanzionatorio per inottemperanza rispetto a quanto disposto dalla stessa Authority in merito all’implementazione del servizio clienti – in cui ad oggi resta impossibile per i clienti contattare l’azienda attraverso uno strumento diverso dalla chat automatizzata – e ha infine stabilito che i dati di audience a cui fare riferimento per la ripartizione dei proventi derivanti dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi sono quelli rilasciati dalla società Auditel.