Anche il digitale inquina: riducendo l’invio di email si potrebbero contenere le emissioni di CO2 di quasi 7.300 tonnellate l’anno

2019-11-21


Dal 16 al 18 novembre si è tenuta la diciannovesima edizione dello IAB Forum, il più importante evento italiano dedicato all’innovazione digitale. Nel corso dei lavori sono stati presentati i risultati di un’indagine condotta da IAB Italia in collaborazione con YouGov in merito alla percezione, da parte dei cittadini, dell’impatto ambientale delle nuove tecnologie. Stando a quanto emerge dallo studio, la maggior parte degli utenti ritiene che l’inquinamento derivante dal digitale sia da attribuire quasi esclusivamente ai dispositivi elettronici e solo una percentuale minoritaria è consapevole dell’impronta carbonica delle cosiddette “operazioni digitali”, come inviare una mail o visualizzare un video in streaming. In realtà qualsiasi azione compiuta in Rete e/o sui device consuma energia e quindi genera emissioni inquinanti: l’invio di una singola email, ad esempio, produce circa 4g di CO2. Solo in Italia 35 milioni di persone utilizzano la posta elettronica e l’invio di una mail in meno a settimana da parte di ogni utente consentirebbe un contenimento annuo delle emissioni di CO2 di quasi 7.300 tonnellate, pari a circa 26mila km percorsi in auto.

Il campione intervistato – circa mille persone di età superiore ai 18 anni – ha individuato gli spostamenti in aereo e in automobile come le azioni più inquinanti e solo il 19% ritiene che l’invio di email possa avere un impatto ambientale negativo.








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