Numerosi organi di stampa hanno annunciato l’imminente applicazione da parte di Dazn di una modifica unilaterale del contratto finalizzata a bloccare la concurrency, l’opzione grazie alla quale è possibile visualizzare contemporaneamente lo stesso contenuto su due dispositivi diversi.

Si tratta di una decisione che, nonostante sia esercitata nell’ambito di quanto consentito dalla normativa vigente, provocherà non pochi disagi ai clienti. Se da una parte è vero che la società può modificare unilateralmente il contratto e che in seguito all’invio dell’informativa l’utente ha il diritto di recedere senza costi entro 30 giorni, è altrettanto evidente che in un regime di semi-monopolio come quello in cui opera Dazn una eventuale rinuncia all’abbonamento da parte del cliente si tradurrebbe, di fatto, nell’impossibilità totale di utilizzare il servizio. Com’è noto, la piattaforma si è aggiudicata i diritti di trasmissione delle partite della serie A di calcio fino al 2024 e non esiste pertanto sul mercato un altro operatore tramite il quale sia possibile visualizzare gli incontri.

Considerando la rilevanza della questione – in merito alla quale i vertici della società sono stati anche convocati dal Ministero dello Sviluppo Economico con specifica richiesta di chiarimenti – e tenendo presente che tale variazione non solo altererebbe significativamente la natura dell’abbonamento ma darebbe luogo ad un innegabile abuso di posizione dominante da parte della società, Federconsumatori ha ritenuto opportuno sollecitare un intervento da parte delle Authority di vigilanza, trasmettendo una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.