Green Pass: cos’è e come ottenerlo

2001-07-21


E’ stato finalmente istituito l’atteso Green Pass europeo che – attestando l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 o la negatività al test antigenico (con validità di 72 ore per quelli molecolari e di 48 ore per quelli rapidi) o ancora l’avvenuta guarigione dal virus – consente gli spostamenti a fini turistici da/per gli Stati esteri.

Al momento il certificato non è necessario per gli spostamenti tra regioni, poiché tutta l’Italia è stata classificata come “zona bianca”, tuttavia nulla esclude che possa servire anche a questo scopo in caso di eventuali future restrizioni dovute a rilevanti variazioni del quadro epidemiologico. La certificazione comunque agevola la partecipazione a eventi pubblici (concerti, competizioni sportive, fiere ecc.) e l’accesso alle residenze sanitarie assistenziali.

Il Green Pass viene generato automaticamente in seguito alla vaccinazione o al risultato negativo di un tampone antigenico o ancora dopo l’accertata guarigione dal coronavirus: nel momento in cui la certificazione è disponibile, il diretto interessato riceve una notifica via sms o tramite mail ai contatti comunicati (in sede di somministrazione del vaccino o di svolgimento del test o ancora al momento del rilascio del certificato di guarigione) che riporta, oltre ad un codice di autenticazione (AUTHCODE), alcune brevi istruzioni per acquisire il certificato.

E’ possibile scaricare il Green Pass dal sito https://www.dgc.gov.it/web/ a cui accedere con SPID o Carta di Identità Elettronica (CIE) o ancora con tessera sanitaria in combinazione con il codice univoco ricevuto via posta elettronica o tramite sms. In alternativa il certificato può essere recuperato accedendo al fascicolo sanitario elettronico oppure tramite la app IO.

Gli Stati UE hanno concordato un modello comune di Green Pass in cui sono presenti un QR-code e la firma digitale apposta dall’ente o dall’autorità sanitaria autorizzata al rilascio: al momento del controllo del certificato si procede quindi alla scansione del QR-code e alla verifica della firma. Considerando che il certificato contiene dati personali sensibili (ad es. nome, data di nascita, informazioni su vaccini e test ecc.) è stato stabilito, a tutela della privacy degli utenti, di impedire la memorizzazione di tali informazioni al momento della verifica del Green Pass in un altro Stato e di conservare i dati sanitari solo nel Paese di rilascio del certificato.

L’entrata in vigore del Green Pass si pone quindi come ulteriore strumento di agevolazione alla circolazione delle persone nei Paesi UE in aggiunta ai cosiddetti voli “Covid-Free”, i cui passeggeri devono effettuare un tampone rapido obbligatorio all’arrivo nel Paese di destinazione e presentare, per il ritorno, una certificazione che attesti l’esito negativo di un tampone svolto nelle 72 ore precedenti alla partenza.








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