Il Garante Privacy apre un’istruttoria per il furto di dati personali di milioni di iscritti a Linkedin

2009-04-21


A pochi giorni dalla raccomandazione indirizzata dal Garante della Privacy a Facebook sull’attivazione di un servizio che consenta agli utenti di verificare se i propri dati personali siano coinvolti nell’imponente furto di dati dello scorso anno, l’Authority ha comunicato l’apertura di un’istruttoria in merito alla fuga di informazioni personali degli iscritti verificatosi in seguito alla violazione dei database di Linkedin. Stando a quanto si apprende in queste ore, i dati di circa 500 milioni di persone sono stati messi in vendita sul dark web.

Le conseguenze per gli utenti coinvolti in un furto di dati personali possono rivelarsi anche gravi: proprio per questo, in assenza di un sistema che al momento consenta di appurare l’eventuale presenza del proprio account nella lista dei profili hackerati, è opportuno prestare attenzione ad alcuni dettagli che possono far capire che un numero di telefono è stato sfruttato a scopi illeciti. Ad esempio il fatto che amici, parenti o comunque contatti noti riferiscano di aver ricevuto dal vostro numero messaggi di testo contenenti richieste di denaro, di aiuto o di trasmissione di dati personali costituisce sicuramente un campanello di allarme. Occorre prestare attenzione anche ad eventuali anomalie nel funzionamento delle linee, come l’improvvisa assenza di campo in luoghi dove normalmente invece si riscontra una buona ricezione: in questo caso è consigliabile contattare il servizio clienti del gestore per verificare che qualcun altro non abbia illecitamente chiesto e ottenuto, fingendosi l’intestatario del contratto, il trasferimento della numerazione su un’altra SIM (il cosiddetto fenomeno del sim swapping).

Episodi come quelli che hanno appena coinvolto Facebook e Linkedin si stanno susseguendo con allarmante frequenza: proprio per questo Federconsumatori invita i cittadini a segnalare eventuali problemi o anomalie che possano confermare il probabile furto di dati che, ricordiamo, è opportuno denunciare alla Polizia Postale.








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