La manutenzione della caldaia deve essere effettuata obbligatoriamente e periodicamente, pena, in caso di controllo, una sanzione amministrativa da 50 a 3000 euro.

La manutenzione, infatti, deve essere fatta sia per garantire un corretto funzionamento della stessa e sia per ragioni di sicurezza. Il proprietario dell’immobile deve pertanto provvedere regolarmente a tale verifica, contattando tecnici specializzati e autorizzati a rilasciare la documentazione prevista. Nel caso in cui l’abitazione sia in affitto, la manutenzione della caldaia è affidata all’occupante, il quale deve comunque chiamare i professionisti.

In genere, la manutenzione deve essere eseguita annualmente ma, in ogni caso, la frequenza viene indicata nel libretto d’uso/manutenzione che accompagna ciascun impianto. Il manutentore rilascia poi un report, compilando l’apposito spazio presente nel libretto.

Un altro tipo di controllo previsto sugli impianti è la prova di efficienza energetica o prova fumi che viene solitamente eseguito in occasione della manutenzione ordinaria ma con cadenze diverse in base al combustibile con il quale la caldaia viene alimentata: ogni quattro anni per le caldaie alimentate a metano, ogni due anni per quelle alimentate a pellet o a legna. Anche in questo caso gli esperti redigeranno un rapporto di controllo sull’efficienza energetica.

In alcune normative regionali possono essere previsti ulteriori controlli con scadenze differenti rispetto a quelle portate sul libretto, pertanto, oltre a tener conto di quanto riportato sul quest’ultimo bisogna tener conto delle ulteriori direttive di ogni regione.