Il Tar del Lazio ha deciso di confermare la sanzione da 640mila euro inflitta dall'AGCM nel luglio 2016 alla Gruppo Green Power, per le pratiche commerciali scorrette adottate nella vendita di impianti per lo sfruttamento dell'energia solare e la produzione di elettricità e calore, respingendo così il ricorso presentato dal Gruppo.
Infatti, l’AGCM aveva stabilito che prospettare gli impianti del Gruppo come “a costo zero”, in virtu' dei risparmi ottenibili e dei ricavi dalla vendita dell'energia prodotta in eccesso, potesse ingannare il consumatore. Inoltre, era stato evidenziato come gli agenti del Gruppo avrebbero millantato rapporti con l'Enel per circa un anno dopo la cessazione di ogni rapporto tra le due aziende. In ultimo la società avrebbe ostacolato l'esercizio del diritto di recesso dei consumatori.
Per questo il Tar ha deciso che la condotta contestata sia senz'altro riconducibile alla nozione di pratica aggressiva, avendo il professionista esercitato nei confronti dei consumatori un indebito condizionamento del loro processo decisionale, limitando la possibilità di recedere dal contratto mediante la mancata comunicazione di accettazione della proposta di acquisto del consumatore.
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