
Dopo aver condotto indagini e accertamenti, la Guardia di Finanza ha messo in atto il sequestro della StraBerry di Cassina de’ Pecchi, una start up che commercializzava prodotti alimentari bio e a km 0. Il provvedimento, eseguito su decreto della procura di Milano, è stato emesso a causa delle pratiche di sfruttamento illecito della manodopera agricola messe in atto dall’azienda nei confronti di lavoratori extracomunitari.
Le forze dell’ordine hanno riscontrato gravi violazione dei diritti dei lavoratori, che erano obbligati a svolgere turni di oltre 9 ore consecutive per ricevere uno stipendio di appena 4,50 euro l’ora: una cifra, questa, sensibilmente inferiore alla paga minima prevista dal contratto collettivo nazionale. Inoltre i braccianti venivano spesso assunti “in prova” per qualche giorno, senza retribuzione, per poi essere licenziati su decisione discrezionale dei titolari dell’azienda: com’è ovvio, si trattava di una modalità tesa a ridurre ulteriormente il costo del lavoro e a massimizzare il guadagno, facendo leva sulle condizioni di bisogno dei dipendenti.
Nell’ambito dell’operazione sono state denunciate 7 persone per intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera ed è stato eseguito il sequestro dei beni della società.
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