
Nel periodo in cui, a causa del coronavirus, è stato imposto il lockdown, milioni di utenti hanno utilizzato diverse tipologie di strumenti tecnologici per accedere a numerosi servizi online, in particolare per svolgere attività di smartworking e didattica a distanza. Nelle settimane in cui i cittadini sono stati obbligati dall'emergenza sanitaria a non lasciare le proprie abitazioni se non per questioni strettamente necessarie è emersa l'evidente necessità di adeguare le infrastrutture tecnologiche alle esigenze della popolazione. In questo stesso lasso di tempo è emerso il digital divide esistente in Italia: una parte consistente degli utenti si trova, di fatto, a vedere violato il cosiddetto “diritto all’accesso” ad internet.
Si tratta di un problema rilevante, tanto che anche l’Antitrust ha sollevato la questione in una segnalazione trasmessa a Parlamento, Governo, AGCom e Anci, sottolineando altresì il ruolo delle infrastrutture di telecomunicazioni nello sviluppo e nella crescita dell’intero sistema.