La questione dei rimborsi di viaggi, biglietti, soggiorni e vacanze inutilizzabili a causa dell’emergenza sanitaria prosegue da mesi e riguarda un considerevole numero di utenti. Sull'argomento è intervenuta quasi un mese fa l'Autorità Antitrust, segnalando al Governo la necessità di correggere la normativa vigente per garantire al consumatore e non all’operatore la scelta tra voucher e restituzione dell’importo versato. L'esecutivo però non ha ancora applicato alcun correttivo alla legge, tanto che anche Enac, ha evidenziato come l’apertura delle frontiere scattata il 3 giugno possa rendere di fatto difficile, se non in casi eccezionali, ricondurre la cancellazione di un volo a cause legate alla pandemia e quindi consentire alle compagnie, in caso di cancellazione di un volo, di emettere un voucher a titolo di rimborso. Enac, quindi, conferma che nel contesto attuale l'eventuale annullamento di un volo da parte del vettore faccia scattare l'applicazione del Regolamento Europeo n.261 del 2004 e non consenta l'emissione del voucher come invece previsto dalla legge n.27 del 24 aprile 2020 per i voli cancellati a causa dell'epidemia. L'Ente, inoltre, ha avviato delle vere e proprie azioni istruttorie proprio al fine di verificare eventuali violazioni da parte delle compagnie, che potrebbero sfruttare l'emergenza sanitaria come scusa per non restituire agli utenti quanto dovuto.

Federconsumatori resta a disposizione degli utenti coinvolti per informazioni e assistenza. Invitiamo i cittadini a contattare le nostre sedi presenti su tutto il territorio nazionale oppure a contattare lo sportello SOS Turista al numero 059 251108 o all’indirizzo email info@sosvacanze.it, dal lunedì al venerdì dalle 08:30 alle 13:30.