Nel clima di incertezza che il nostro Paese sta attraversando, alcune famiglie in aggiunta alle molte difficoltà causate dall'emergenza sanitaria (ad es., prezzi triplicati, speculazioni su guanti e disinfettanti), si sono viste recapitare maxi bollette con importi esorbitanti, in molte zone d’Italia tra cui Trieste, Napoli, Perugia, Mantova, ma soprattutto a Roma, con l’applicazione retroattiva della nuova tariffa.
Infatti, la delibera ARERA n. 665/2017 ha previsto l’applicazione di un nuovo sistema tariffario basato sul calcolo del consumo pro-capite: i dati relativi allo stato di famiglia in possesso dell’anagrafe devono incrociarsi correttamente con quelli delle aziende per poter applicare correttamente la nuova tariffa. Considerando le difficoltà applicative di tale metodo tariffario, le aziende, su autorizzazione dell’Assemblea dei sindaci o dell’Assemblea regionale, possono applicare il computo tariffario, basandolo sul dato della famiglia media composta da 3 persone.
L’applicazione della nuova tariffa idrica, per di più retroattiva, ha messo ulteriormente in difficoltà molte famiglie, già colpite dalla grave crisi causata dalla pandemia. A tal motivo, Federconsumatori chiede che il nuovo metodo e la sua applicazione retroattiva vengano sospesi, almeno fino a gennaio 2021.
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