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Durante il periodo di quarantena molti italiani hanno riscoperto la passione per i cibi fatti in casa. Infatti, molti cittadini, anche per passare piacevolmente la reclusione forzata presso la propria abitazione, si sono dedicati alla cucina, realizzando prodotti da forno come pane, pizze, focacce, biscotti ecc.
Nonostante ciò, da un’analisi di AIBI, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients (aderente ad Assitol, che rappresenta le aziende produttrici di prodotti semilavorati per panificazione, pizzerie e pasticceria), è emerso che molti italiani hanno acquistato presso panifici quasi quotidianamente.
Secondo la ricerca AIBI-Cerved, l’85% del pane acquistato in Italia è quello fresco artigianale. Secondo le stime dell’Associazione, durante il lockdown, vi è stato un incremento della vendita di pane, presso le botteghe di quartiere e nei negozi di prossimità, di circa il 10%, tornando così a livelli di consumo di circa un decennio fa.
Le tendenze di consumo, anche ai tempi del Coronavirus, hanno confermato la preferenza per il pane “Particolere” e preparato con materie prime selezionate: sono stati acquistati prodotti con grani antichi, farine poco raffinate, macinate a pietra o integrali, con semi, fibre e a basso contenuto glicemico, farro, soia, segale e multi cereali e la tipica pagnotta.
È stato rilevato anche un incremento della vendita di altri prodotti da forno come pizza, focacce, grissini, taralli e dolci prodotti dal panettiere.
I panificatori artigianali hanno anche agevolato gli acquisti dei cittadini effettuando consegne a domicilio.
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