Nei giorni scorsi due importanti stabilimenti petroliferi in Arabia Saudita appartenenti ad Aramco, la società statale saudita di idrocarburi, sono stati attaccati e gravemente danneggiati. In seguito a quanto accaduto i prezzi internazionali del petrolio sono aumentati quasi del 20% ma la turbolenza non è durata molto: il ricorso alle riserve da parte degli USA e la garanzia da parte dell’Arabia Saudita di ripristinare al 60% l’operatività degli impianti in tempi rapidi hanno consentito una rapida inversione di tendenza, facendo scendere i prezzi. Nonostante questo, le compagnie hanno comunque applicato ritocchi di +2-3 centesimi al litro che in questo quadro appaiono ingiustificati.
Qualora i prezzi non si adeguino al ribasso, nel giro di un anno gli automobilisti dovranno affrontare un aumento di circa 30 Euro.
Federconsumatori esorta il Governo a sterilizzare gli aumenti, in particolare attraverso il meccanismo dell’accisa mobile (sterilizzazione automatica dell’accisa in base all’andamento dei costi della materia prima).
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