Prime informazioni per i rimborsi per la fatturazione a 28 giorni

2017-07-19


Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla nota questione delle bollette a 28 giorni, iniziata nel 2017 e di cui solo ora si inizia ad intravedere una soluzione. Due anni fa le compagnie telefoniche hanno rimodulato le tempistiche di fatturazione, effettuando l’invio delle bollette non a cadenza mensile ma ogni 4 settimane. Ciò ha portato notevoli guadagni agli operatori, naturalmente a scapito dei clienti. Sia l’Autorità Garante delle Comunicazioni che il TAR del Lazio hanno stabilito l’illegittimità di questa policy, riconoscendo inoltre agli utenti il diritto alla restituzione dei giorni indebitamente sottratti. I gestori hanno tentato di opporsi ma ora la sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito definitivamente non solo il diritto ai rimborsi ma anche il criterio automatico da adottare per le compensazioni: gli utenti, quindi, non sono tenuti a presentare una specifica richiesta al gestore né a trasmettere un modulo per la restituzione, che avverrà automaticamente nelle prossime bollette.

Riportiamo di seguito alcune indicazioni utili per i clienti coinvolti:

  • Il rimborso spetta alle utenze di telefonia fissa o fissomobile (utenze convergenti);
  • Il periodo di riferimento è compreso tra l’inizio della fatturazione a 28 giorni (23 giugno 2017) e il ripristino della fatturazione mensile (non oltre il 5 aprile 2018);
  • I criteri di rimborso per gli utenti che nel frattempo hanno cambiato gestore verranno stabiliti da una apposita delibera AGCom;
  • Gli operatori coinvolti dalla sentenza del Consiglio di Stato sono Vodafone, WindTre e Fastweb. Per TIM, che ha presentato ricorso con tempistiche diverse, non è stato ancora emesso un pronunciamento, che sarà con ogni probabilità analogo alle sentenze già pronunciate per gli altri operatori;
  • Numerosi utenti hanno segnalato di aver ricevuto informazioni dalle compagnie che, ancora prima della sentenza, invitavano i clienti a compilare appositi moduli per inoltrare la richiesta di restituzione dei giorni illegittimamente erosi. Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato queste informazioni si rivelano ora inesatte per 3 gestori su 4 e sono comunque fuorvianti per il gestore per il quale si attende ancora un pronunciamento: spetta infatti al Consiglio di Stato stabilire l’iter corretto da seguire;
  • In queste settimane gli operatori hanno contattato gli utenti per proporre offerte alternative ai rimborsi (ad es. giga per la navigazione, minuti di chiamate extra e altre promozioni). Considerando che la scelta spetta al consumatore, che quindi può decidere in base alle proprie esigenze come comportarsi, è importante tenere presente che l’accettazione dell’offerta comporta la rinuncia a qualsiasi altra forma di rimborso o compensazione.

Gli utenti possono comunque contattare le sedi Federconsumatori, presenti su tutto il territorio nazionale, per segnalare eventuali comportamenti ambigui o scorretti da parte degli operatori.








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