Da tempo la Federconsumatori si sta occupando della vicenda della fatturazione a 28 giorni illegittimamente applicata dalle compagnie telefoniche. Nonostante la sentenza del Tar del Lazio, che aveva confermato il diritto dei consumatori ai rimborsi, il Consiglio di Stato aveva già congelato i rimborsi a dicembre 2018 procrastinando al 31 marzo 2019 la decisione sui dettagli relative alle modalità di restituzione dei rimborsi.
Il pronunciamento però è stato nuovamente rimandato alla fine di maggio.
Ciò pregiudica il diritto degli utenti ad ottenere un rimborso per una condotta illecita adottata dai gestori di telefonia. Per l’ennesima volta si prolungano, senza alcun senso, i tempi già troppo lunghi per la restituzione di quanto pagato sulla base di una modalità di fatturazione illegittima.
Tale comportamento, tra l’altro, potrebbe spingere molti utenti a rinunciare alla presentazione della richiesta di rimborso, a tutto vantaggio delle compagnie.
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