
Prosegue da tempo la polemica relativa alla cosiddetta doppia qualità, cioè l’adozione da parte delle aziende di un diverso standard qualitativo dei prodotti a seconda dell’area geografica di commercializzazione: si tratta, in sostanza, di prodotti che, se destinati ai Paesi dell’Europa dell’Est, presentano composizioni e caratteristiche significativamente differenti rispetto a quelli all’apparenza identici venduti negli Stati europeo occidentali.
Lo scorso anno l’UE ha avviato un’indagine su questo fenomeno – frequente soprattutto nel settore alimentare – in seguito alla segnalazione da parte dei governi di Croazia, Polonia e Romania ed ora il Parlamento Europeo ha approvato un emendamento in cui si stabiliscono multe fino a 10 milioni di euro per le aziende che adottino tale condotta.