
L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) in collaborazione con l’università di Liverpool e l’Open University del Regno Unito ha elaborato un report da cui emerge che solo la metà dei Paesi dell’area Euro si è attivata contro il marketing selvaggio del cibo spazzatura.
La maggior parte degli Stati UE, Italia compresa, non hanno messo in campo azioni mirate ad impedire che i bambini e i ragazzi vengano raggiunti continuamente da pubblicità di alimenti ad alto contenuto di grassi, sale o zucchero che aumentano il rischio di obesità e causano problemi di salute.
L’Italia non ha preso iniziative sufficienti, basando la disciplina su un sistema di autoregolamentazione che si fonda sulla raccomandazione europea. La stessa modalità è stata scelta da Germania, Russia, Austria, Belgio e altri Paesi dell’area.
Inoltre va sottolineato che la Commissione Europea non ha ancora applicato il Regolamento n. 1924/2006 in materia di profili nutrizionali. Non esiste una tabella che indichi, per ogni categoria di prodotto, quanto zucchero o quanto sale dovrebbe esserci e fino a quale soglia. Questo vuoto normativo consente alle multinazionali del cibo di vendere prodotti pieni di zuccheri spacciandoli per “sani” o “indicati per bambini”.
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