Nelle prossime settimane in tutte le regioni italiane, in date diverse a seconda dell’area geografica, scatterà l’accensione dei riscaldamenti. La normativa che regola l’attività degli impianti termici introdotta nel 1993 ha suddiviso l’Italia in sei fasce climatiche, in cui l’accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti avvengono con tempistiche differenti: per il 2018 l’accensione è prevista per il 1 novembre per la zona D (zona Appenninica), il 15 novembre nella zona C (zona Adriatica settentrionale) e il 1 dicembre nelle zone A (zona Sud-Orientale e delle Isole) e B (zona Tirrenica). Gli impianti sono già attivi da due settimane nella zona E (zona Padana), mentre non sussistono limiti temporali nella zona F (zona Alpina).

Nei mesi invernali la spesa per il riscaldamento incide in misura significativa sui bilanci familiari: a tale proposito possono essere utili alcuni piccoli accorgimenti per contenere i costi in bolletta. 

In primis è opportuno controllare i radiatori prima dell’accensione (l’eliminazione dell’aria presente nei tubi è essenziale per il corretto funzionamento dell’impianto) e liberarli da ogni impedimento (i termosifoni non vanno mai coperti) nonché installare – qualora non siano già presenti – i dispositivi di contabilizzazione previsti per legge, che consentono di essere consapevoli dei propri consumi: il monitoraggio dei consumi è fondamentale per risparmiare.

Inoltre è importante prestare la massima attenzione ai comportamenti quotidiani: a tale proposito è utile, ad esempio, evitare di asciugare i panni sui termosifoni e di lasciare aperte le finestre a lungo e nelle ore più fredde della giornata. E’ bene invece sfruttare le ore di sole per far scaldare gli ambienti domestici e ricordare di abbassare le tapparelle nelle ore serali proprio per non disperdere il calore.