
Airbnb ha risposto in modo positivo alle richieste avanzate dalla Commissione Europea che a luglio scorso aveva chiesto di modificare alcune clausole dai suoi contratti, adottando maggiore trasparenza sui prezzi e fornendo indicazioni più chiare sulla provenienza dell’offerta, sia che essa provenga da un privato o da una società. Le modifiche dovranno essere realizzate in tutte le lingue ufficiali dell’UE e dello Spazio Economico Europeo entro la fine di dicembre 2018. In caso di inadempimento di quanto prescritto, le Autorità per la tutela dei consumatori potrebbero decidere di adottare misure sanzionatorie.
Airbnb si è, quindi, impegnata a indicare in modo chiaro il prezzo totale delle prenotazioni, compresi i supplementi, ad esempio per i servizi aggiuntivi e le pulizie. Nel caso in cui non sia possibile determinare in anticipo il prezzo finale, il cliente verrà informato tempestivamente che potrà incorrere in ulteriori oneri.
Ulteriori modifiche verranno applicate per adattare le clausole contrattuali alla normativa europea in materia di tutela dei consumatori:
- verrà indicata la possibilità per il consumatore di avvalersi di tutti i mezzi di ricorso disponibili;
- il consumatore avrà diritto di avviare un procedimento contro Airbnb dinanzi ai giudici del suo Paese di residenza;
- Airbnb dovrà informare il consumatore qualora decida di risolvere un contratto o di rimuovere dei contenuti.
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