A partire dal marzo scorso la Legge di Bilancio 2018 ha ridotto la prescrizione per i maxi conguagli pluriennali sulla bolletta dell’energia elettrica da cinque a due anni.
Molti utenti non sono al corrente della novità e proprio approfittando di questa asimmetria informativa molti operatori continuano a richiedere agli ignari clienti il pagamento di conguagli per periodi superiori a due anni.
Ricordiamo che l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e ambiente (Arera) obbliga ai venditori di energia di informare il consumatore del termine di prescrizione previsto per i conguagli con una comunicazione da trasmettere con almeno 10 giorni di anticipo rispetto alla scadenza del pagamento.
L’applicazione della prescrizione tuttavia non è automatica, nel senso che per contestare di una fattura relativa ad un periodo superiore ai due anni è prevista una procedura precisa: in primis è necessario inviare un reclamo scritto all’operatore attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno, a cui il venditore deve rispondere entro 50 giorni. Qualora il gestore non rispetti tale scadenza si ricorrerà alla conciliazione online, mentre in caso di mancato accordo o di accordo non soddisfacente si andrà davanti al Giudice di Pace.
La modifica è stata introdotta principalmente allo scopo di aumentare la trasparenza e facilitare la risoluzione di eventuali contenziosi.
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