A seguito di varie segnalazioni e dopo aver svolto un’intensa attività di vigilanza, l’AGCOM ha pubblicato le prime linee guida per ridurre i costi di recesso e cambio gestore telefonico applicati dalle compagnie.
E’ raro che i costi addebitati al momento della richiesta di recesso siano adeguati al valore del contratto, alle reali spese sostenute o per il trasferimento ad altro operatore: ciò si traduce spesso in somme elevate e in richieste poco trasparenti per l’utente.
L’Autorità Garante delle Comunicazioni ha pertanto disposto che:
- Non è prevista una cifra fissa per i costi di recesso ma l’importo non dovrà superare quello dei canoni mensili restanti;
- Gli addebiti per disdetta prima della scadenza di una promozione dovranno essere proporzionali alla durata residua del contratto (quindi più si avvicina la scadenza del contratto più il prezzo da pagare sarà basso);
- Nel caso di costi per rate residue di prodotti o servizi associati al contratto, l’utente, nonostante la disdetta, potrà continuare ad effettuare il pagamento rateizzato e non sarà costretto a saldare tutto in un’unica soluzione.
L’Autorità si confronterà con gli operatori sino a fine luglio e poi renderà operative le nuove direttive.
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