
Il consumo di patate, uno degli alimenti più consumati al mondo, presenti in decine di ricette della tradizione italiana, non deve essere sottovalutato.
Infatti, secondo quanto rileva il BfR (Istituto tedesco di sicurezza alimentare), le patate troppo verdi e piene di germogli non devono essere consumate poiché possono risultare tossiche, per la presenza di una sostanza, la solanina, che si forma nei tuberi.
I sintomi provocati dall’intossicazione sono rappresentati da nausea, vomito, mal di stomaco, diarrea e febbre.
A tal proposito, il BfR ha stilato un breve vademecum con alcuni consigli utili per minimizzare il rischio di intossicazione:
- conservare le patate in un luogo fresco, buio e asciutto;
- le patate vecchie, rinsecchite o ricche di germogli non dovrebbero essere mangiate;
- lo stesso vale per quegli snack che consistono in buccia di patate essiccata;
- i cosiddetti “occhi” che si formano sul tubero devono essere eliminati;
- è meglio non mangiare la buccia delle patate, ma se si sceglie di farlo è meglio privilegiare patate fresche e in condizioni perfette;
- non bisogna mangiare piatti a base di patate che abbiano un sapore amaro;
- non riutilizzare l’acqua nella quale sono state bollite le patate;
- l’olio nel quale si friggono deve essere cambiato regolarmente.
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