Gli sprechi nella ristorazione degli ospedali italiani 

2022-05-18


La ristorazione negli ospedali italiani finisce sotto la rete dell’Authority Anticorruzione (Anac).

Dal dossier redatto dall’Anac è stato evidenziato che il costo per l’alimentazione quotidiana di un paziente in un ospedale pubblico varia da regione a regione, nonostante le pietanze siano le stesse: la spesa per un menù giornaliero (colazione, pranzo e cena) nelle Marche è di circa 10 euro, mentre è di circa 11,52 euro in Umbria, Calabria, Valle d’Aosta e Abruzzo e raggiunge quota 14 euro in Puglia e in Trentino.

Dai calcoli effettuati dall’Authority risulta che per comporre un menù ospedaliero tipo la cifra ideale è di 11,74 euro: un importo a cui tutti gli ospedali italiani dovrebbero fare riferimento, così come previsto dalla legge L.111/2011 che demanda all’Anac il compito di elaborare i prezzi di riferimento a cui il Servizio sanitario nazionale dovrebbe attenersi.

Il Rapporto “Efficienza dei contratti pubblici e sviluppo di indicatori di rischio corruttivo” mira appunto ad evidenziare gli eventuali rischi di corruzione: si tratta quindi di portare alla luce la possibilità che gli appalti siano gestiti in modo non proprio trasparente e che i bandi vengano scritti ad hoc per chi deve aggiudicarseli.

Se gli ospedali italiani si attenessero al prezzo medio stabilito dall’Anac si potrebbe ottenere un risparmio di circa 82 milioni di euro nel settore sanitario.








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