
Al momento della sottoscrizione di un nuovo contratto di energia elettrica e/o gas l’utente è tenuto a comunicare se l’abitazione in cui verrà attivata la fornitura sia o meno quella di residenza. Si tratta di un’indicazione fondamentale per la determinazione della tariffa, poiché nel caso in cui il cittadino sia residente presso l’abitazione in questione il costo della materia prima – sia essa energia elettrica o gas - risulterà più contenuto rispetto a quello applicato agli utenti non residenti (ad esempio per una seconda casa), che pagheranno invece tariffe più elevate.
La “TIPOLOGIA CLIENTE” (residente o non residente) è riportata in bolletta. Qualora l’utente si renda conto che l’utenza dell’abitazione di residenza risulti erroneamente registrata in fattura come “non residente”, deve richiedere la correzione dei dati inviando una contestazione scritta tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, a cui allegare anche un certificato storico di residenza.
Oltre alla correzione dei dati, è possibile richiedere il rimborso delle somme indebitamente pagate a partire dal momento della stipula del contratto.