In Germania è appena diventata realtà una prassi da tempo invocata anche nel nostro Paese da numerose associazioni animaliste. In questi giorni il sistema tedesco di etichettatura delle carni ha subìto una modifica rilevante: sulle confezioni di carne bovina, suina e pollame è stata aggiunta una dicitura per indicare il metodo di allevamento e per segnalare al consumatore l’attenzione al benessere animale da parte del produttore. Si tratta di un sistema che prevede quattro diversi livelli: l’allevamento in stalla (per i prodotti che si limitano semplicemente al rispetto dei requisiti minimi previsti dalla normativa), l’allevamento in stalla “plus” (per le strutture in cui gli animali hanno a disposizione almeno il 10% in più rispetto al minimo previsto dalla legge), l’allevamento “clima esterno” (per le carni provenienti da animali che hanno a disposizione ancora più spazio, anche all’aperto) e l’allevamento “premium”, cioè il vero e proprio allevamento all’aperto (la carne bio dovrà rientrare in quest’ultima categoria).
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