Si sono rincorse nei giorni passati voci sulla presunta archiviazione del “dieselgate”, procedura che vede coinvolti i vertici italiani di Volkswagen indagati dalla Procura della Repubblica di Verona. Una presunta archiviazione che sarebbe stata disposta per carenza di dolo nell’operato degli imputati. Federconsumatori attraverso i propri legali ha effettuato un accesso presso gli Uffici della Procura per verificare lo stato reale del procedimento RGNR 15/11116, affidato alle cure del PM Dott. Zanatelli. Da tale approfondimento è emerso come, in realtà, la Procura della Repubblica di Verona non abbia richiesto alcuna archiviazione per il reato di truffa commerciale in capo ai vertici di Volkswagen nel c.d. “DIESELGATE”. Nulla è stato deciso, eppure si sono diffuse senza alcun controllo, vere e proprie “fake news”, sull’esistenza di richieste di archiviazione ed addirittura di opposizioni contro un provvedimento, di fatto, inesistente. Per fare chiarezza riteniamo doveroso, nei confronti dei cittadini coinvolti e del rispetto della verità, effettuare una vera e propria operazione di “fact checking”, per chiarire il reale avanzamento del processo. Esistono in realtà numerosi altri procedimenti originati da denunce ed esposti presentati nel corso degli anni da vari soggetti e la cui richiesta di archiviazione è effettivamente stata presentata ma non si tratta del Dieselgate e non risulta corretto sovrapporre e volontariamente confondere le procedure. Ad oggi, non essendoci alcuna richiesta di archiviazione per il fascicolo principale, il dieselgate propriamente detto RGNR 15/11116, si potrà presumibilmente giungere a un rinvio a giudizio per i vertici dell’azienda, esito che aprirebbe le porte alla costituzione di parte civile e quindi alla richiesta di risarcimento per i cittadini vittima della truffa in commercio per cui sono indagati i vertici di Volkswagen, sebbene dalla condotta contestata Federconsumatori desuma anche gravi conseguenze in termini ambientali, sanitari e di credibilità dell’intero settore. Proprio alla luce di tali considerazioni riteniamo opportuno, così come sostenuto sin dal primo momento, che la Procura riveda i capi di imputazione inserendo anche l’accusa di disastro ambientale alla luce di recenti studi dell’OMS. Inoltre invitiamo i cittadini e le fonti di stampa alla cautela ed alla verifica delle fonti, per far sì che notizie prive di qualsiasi fondamento come quelle relative alla richiesta di archiviazione, non minino la fiducia nella giustizia dei molti cittadini coinvolti in questa vicenda e non favoriscono l’individuazione delle reali responsabilità di Volkswagen.