In Comunicati, Salute

Lo hanno ripetuto insistentemente: mai come quest’anno è importante vaccinarsi contro l’influenza.

Le motivazioni sono di diversa natura: in primis perché, come testimonia anche un recente studio del centro cardiologico “Monzino”, chi si immunizza contro l’influenza rischia meno di ammalarsi in forma grave di Covid-19.

Peccato, però, che agli appelli non siano seguiti i fatti e Governo e Regioni non sono stati in grado di avviare una programmazione attenta e lungimirante in grado di dotare il Paese di tutte le dosi di vaccino necessarie.

Un’indagine della Fondazione Gimbe denuncia come in ben sette regioni, oltre alle Province Autonome di Trento e Bolzano, le dosi di vaccino antinfluenzale acquistate non saranno sufficienti a raggiungere il target di sicurezza del 75% di vaccinati.

All’appello mancano Trento, Piemonte, Lombardia, Umbria, Molise, Valle d’Aosta, Abruzzo, Bolzano e Basilicata.

In totale le regioni hanno fatto scorta di 17,8 milioni di scorte, il 48% in più rispetto al 2019, ma le dosi non sono state distribuite in maniera uniforme sul territorio.

L’allarme riguarda soprattutto le fasce non protette, secondo la previsione Gimbe due italiani su tre rimarranno sprovvisti del vaccino.

Una situazione che sarebbe stato necessario prevedere, per affrontarla con la dovuta attenzione e precauzione. Ora chiediamo a Ministero e Aifa di agire con urgenza per porre rimedio agli errori commessi e dotare il Paese delle dosi necessarie a vaccinare il numero maggiore di cittadini. In tal senso apprezziamo lo sforzo dell’Aifa che si è attivata sul mercato internazionale per trovare un milione di dosi in più per le farmacie, ma siamo convinti che tale azione debba essere condotta unitamente al Ministero della Salute, per evitare che si creino disparità e disuguaglianze.

Ricordiamo che, oltre ai malati con patologie croniche e agli over-65, il vaccino antinfluenzale è quest'anno raccomandato anche ai bambini da 6 mesi a 6 anni ed a tutti i soggetti a partire dai 60 anni di età. L'estensione della indicazione al vaccino è motivata dall'emergenza pandemica, con l’obiettivo di evitare l’insorgere dei sintomi influenzali in concomitanza con quelli da Covid nella stagione invernale, scongiurando inoltre l'intasamento di Pronto soccorso e servizi di assistenza sanitaria.

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