In Comunicati, Salute

Federconsumatori, già da aprile scorso, ha aderito ad un all’appello, promosso da Istituto Mario Negri di Milano e da Medici senza frontiere Italia, contro le speculazioni e ogni forma di discriminazione nell’accesso a vaccini e farmaci per curare il Covid-19.

Era evidente già da allora come la distribuzione dei vaccini, fondamentale per superare al più presto la pandemia, sarebbe stata oggetto di speculazioni, tentativi di accaparramento e atti di sciacallaggio.

È al centro delle polemiche in questi giorni l’annuncio di Pfizer circa i ritardi nelle consegne delle dosi pattuite: vicenda che accresce i sospetti nutriti da molti paesi che l’azienda stia dirottando parte delle fiale destinate al mercato europeo verso Paesi extra europei, disposti a pagare di più.

La spiegazione ufficiale fornita dall’azienda è la necessità di effettuare dei lavori di potenziamento nello stabilimento di Puurs, in Belgio, fondamentali per aumentare la produzione come promesso. Per compensare il ritardo Pfizer ha promesso di usare anche un altro stabilimento, a Marburgo in Germania, e forse anche quelli della concorrente Sanofi in Francia.

Per liberare il campo da ogni sospetto di dirottamento delle dosi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto a Pfizer di rispettare il calendario, ricordando all’azienda che i «contratti paralleli a quello con l’Ue sono vietati».

Di fronte a questa vera e propria corsa all’accaparramento in Italia, oltre a lamentare i ritardi e fare i conti con la somministrazione dei richiami, assistiamo a proposte fuori da ogni logica e da ogni principio democratico. La proposta di redistribuire le dosi a seconda del PIL delle regioni è quanto di più inaccettabile si possa concepire: un’affermazione figlia di una logica antidemocratica che tende a premiare chi dispone di maggiori risorse. Anche il vaccino diventerebbe un lusso per pochi.

“Bene ha fatto il Ministro della Salute a stroncare tale ipotesi, – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori – ma questa presa di posizione siamo convinti che dovrà tradursi al più presto in un piano di vaccinazioni adeguato, serio, coordinato e condiviso a livello nazionale. Per garantire in tal modo un risultato efficace in tutto il Paese, senza alcuna discriminazione o disuguaglianza.”

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