Federconsumatori, da tempo ribadisce la necessità di un impegno concreto per assicurare la protezione vaccinale non solo alla popolazione italiana, garantendo le dosi pattuite nelle tempistiche prestabilite, ma anche alle popolazioni dei paesi più svantaggiati che inevitabilmente, a causa delle scarse capacità economiche, difficilmente potranno garantire una copertura adeguata.
Si tratta di un impegno di tutti, per salvaguardare la salute a livello globale.
Per questo oggi abbiamo firmato il sostegno alla campagna “Nessun profitto sulla pandemia. Tutti hanno diritto alla protezione dal COVID-19”.
Un’iniziativa dei cittadini europei per chiedere alla Commissione di proporre una normativa tesa a
garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l'accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il COVID-19; a introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell'UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi il COVID-19 in un pool tecnologico o di brevetti; nonché a introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell'UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.
Un atto di responsabilità, improntato alla cooperazione e alla solidarietà tra Paesi, affinché l’Europa in primis si faccia promotrice a livello globale del contrasto alla pandemia.
Un impegno importante, che abbiamo sostenuto fin dal primo momento aderendo all’appello, promosso da Istituto Mario Negri di Milano e da Medici senza frontiere Italia, che invocava un intervento dell’Italia contro le speculazioni e ogni forma di discriminazione nell’accesso a vaccini e farmaci per curare il Covid-19.
In merito alla campagna vaccinale nel nostro Paese, infine, invitiamo le istituzioni competenti a mettere in campo ogni sforzo possibile per completare al più presto la somministrazione delle dosi, garantendo l’equità nella distribuzione delle dosi.
Alla luce dei ritardi registrati nelle consegne da parte delle case farmaceutiche troviamo inaccettabile l’assoluta mancanza di trasparenza nei contratti sottoscritti e riteniamo doveroso fare causa in caso di inadempienza, valutando di pari passo la percorribilità di strade alternative per ottenere i vaccini necessari.