É indispensabile che l'AIFA ed il Ministero facciano al più presto chiarezza sui vaccini antinfluenzali.
I cittadini si trovano, infatti, in preda al caos più totale, a cui stanno facendo fronte solo i medici di famiglia.
Il problema non è la consapevolezza dei cittadini sulla necessità delle vaccinazioni o la cosiddetta pandemia mediatica, non è neanche il ritiro e il divieto cautelativo di utilizzo dei due lotti di vaccini sospetti. Il vero problema è la gestione "pasticciata" ed irresponsabile della vicenda, a partire dalle dichiarazioni ed indicazioni dell’AIFA.
Il primo punto inquietante è: perché l’AIFA si rivolge “ai pazienti che abbiano in casa confezioni di vaccino” a proposito dei due lotti bloccati destinati solo ad ASL e medici di famiglia? Perché non si rivolge ai medici che conoscono il lotto dei vaccini e controllano le condizioni dei pazienti?
– comunicato AIFA del 27 febbraio fa invito ai pazienti che abbiano in casa confezioni di vaccino FLUAD di verificare sulla confezione…..
– un altro comunicato AIFA del 27 febbraio rinnova l’invito a chi si fosse sottoposto a vaccinazioni con uno dei lotti oggetto di divieto di utilizzo a contattare il proprio medico curante….
Indicazioni che sollevano molti dubbi sul fatto che l'Agenzia del Farmaco avesse la situazione in mano.
E’ proprio l’Aifa a fare terrorismo mediatico quando afferma che, l’anno scorso, sono stati 8.000 i cittadini non vaccinati morti a causa dell’influenza. Ci chiediamo se l’AIFA ha un dato ufficiale imputabile alla “influenza”, alla “sindrome influenzale” e ad “altra” patologia grossolanamente ricondotta ad “influenza”?
I cittadini sono estremamente allarmati, si interrogano su cosa fare e giustamente chiedono alle autorità sanitarie: E’ sicuro e sotto controllo il percorso dei vaccini dal produttore al grossista fino alle farmacie e ai territori?
Non bastano gli inviti a fare "come se nulla fosse successo".
L'unico modo per rassicurare i cittadini e garantire il proseguimento della campagna di vaccinazione è fare immediatamente chiarezza.
Solo attraverso questa strada i cittadini potranno ricostruire il necessario rapporto di fiducia con il medico di famiglia e con le istituzioni e le politiche sanitarie.