Risale a pochi giorni fa la notizia dei forti profitti che le multiutilities stanno conseguendo negli ultimi anni.
Una crescita che va di pari passo con gli aumenti delle tariffe a carico degli utenti, specialmente per quanto riguarda energia elettrica e acqua.
Secondo il recente studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, solo nel periodo Settembre-Novembre, la stangata autunnale a cui i cittadini dovranno far fronte per energia elettrica, acqua, gas e telefonia ammonta a 591,24 Euro.
Un incremento che incide sui bilanci familiari in un momento particolarmente delicato per il Paese e per l’intera economia.
Mentre aumentano le disuguaglianze, si veda a tal proposito il recente rapporto Eurostat che fotografa come ormai il 10% degli italiani detenga un quarto del reddito totale, è intollerabile che l’amministrazione pubblica in primis, oltre ad AD, manager e membri del CdA, si arricchiscano sulle spalle dei cittadini.
Tutto questo in un contesto in cui persino i grandi manager delle aziende statunitensi, per la precisione ben 181 amministratori delegati di grandi aziende USA riuniti nell’associazione Business Roundtable, hanno reso noto un manifesto in cui si impegnano a promuovere un’economia al servizio dei cittadini.
In quest’ottica è necessario che anche le aziende che operano nel nostro Paese, in particolar modo in settori vitali quali energia e acqua, diano un segnale importante all’insegna di una svolta etica, riducendo le tariffe e investendo i maggiori introiti in opere tese a migliorare l’efficienza, ridurre gli sprechi e salvaguardare l’ambiente.
Il cablaggio per l’installazione della fibra, può rappresentare una importante opportunità per la realizzazione di impianti nuovi e moderni, ottimizzando i lavori di messa in posa, per intervenire sulla rete idrica riducendone la dispersione.
Si tratta di una priorità per il Paese, che ci aspettiamo venga condivisa anche dal nuovo Governo, tra i cui punti programmatici era presente la riduzione degli utili incassati dalle aziende nel settore idrico, all’indomani dei risultati del Referendum per l’acqua pubblica del 2011.