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Dopo Napoli si allunga la lista dei tragici avvenimenti dovuti a incendi o fughe di monossido di carbonio avvenuti in appartamenti e ville adibiti ad affitti turistici.

È passato meno di un mese dalla pubblicazione del nostro studio che ha esaminato, nella prima metà di novembre, quale fosse il livello di legalità degli affitti turistici nel nostro Paese, sia sul fronte dell’adozione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), che su quello delle dotazioni di sicurezza degli immobili.

La fotografia che ne è emersa era a dir poco sconcertante, soprattutto sul fronte della sicurezza, appunto. Gli immobili in regola contemporaneamente sia con il CIN che con tutti e tre gli elementi di sicurezza erano solo l’8,5%, cioè soltanto 1 su 12.

La condizione peggiore, tra le dieci città monitorate, era quella di Torino, dove sono risultati pienamente in regola appena il 2,2% degli immobili in affitto breve, seguita da Bologna, Napoli e Firenze, con il 5,6%. Catania registra il 6,7%, Lecce il 7,8% e Venezia il 10. Milano registrava il 17,7% e Roma il 19% (il miglior dato, in questo sconfortante quadro).

Il monitoraggio è stato effettuato a novembre, quindi siamo fiduciosi che molte strutture nel frattempo si siano adeguate, o almeno abbiano programmato di farlo, certo è che il gap da recuperare per raggiungere la piena legalità è enorme, e i fatti di cronaca non incoraggiano i nostri auspici. In realtà nemmeno i dati del Ministero del Turismo lo fanno: ad oggi, oltre il 21% delle strutture registrate non ha ancora il CIN, il che si traduce, per gli affitti brevi, a circa il 30% (se non si sono regolarizzati con il codice, figuriamoci sull’adozione dei dispositivi di sicurezza).

A peggiorare la situazione, la nuova dicitura, dal sapore di una vera e propria beffa, apparsa su una nota piattaforma, per avvertire gli utenti sull’adozione dei dispositivi di sicurezza: “L’host non ha segnalato la presenza di un rilevatore di monossido di carbonio nell’alloggio. Ti consigliamo di portare un rilevatore portatile durante il viaggio.” Idem per estintori e allarmi antincendio.

Un inaccettabile scarico di responsabilità sui consumatori, che per soggiornare in sicurezza, dovrebbero munirsi dei dispositivi che, secondo la legge, gli host sono tenuti a installare.

Non è la sola stranezza presente tra i termini e le condizioni a cui gli utenti devono sottostare, un’altra riguarda il totale disinteressamento delle piattaforme verso la tutela degli utenti, nel caso di affitto da un host privato: “Questo alloggio è offerto da un privato, non da un’azienda; ciò significa che la normativa per la tutela dei consumatori non può essere applicata.” (Questa è solo una delle diverse diciture utilizzate dalle piattaforme n.d.r.). Di fatto, in termini strettamente legali, trattandosi di una trattativa tra privati, questo è vero, ma viene da chiedersi quale sia a questo punto il valore aggiunto offerto dalla piattaforma e quale l’attenzione al cliente. Dal momento che non è garantita la correttezza dei pagamenti (a meno che la piattaforma non agisca da agente di riscossione), non è effettuata alcuna verifica sulla veridicità degli annunci e non è prevista alcuna tutela, sarebbe ora di assegnare alle piattaforme un reale e completo ruolo di intermediari, responsabilizzandole e rendendole parte attiva nel processo di miglioramento di questo mercato.

In tal senso è sempre più necessario, a nostro avviso, imporre a tutti i portali web e canali di vendita che veicolano affitti brevi l’obbligo di escludere le strutture prive del Codice Identificativo Nazionale e delle dotazioni essenziali di sicurezza e prevedere la sospensione della possibilità di affittare in forma breve appartamenti e camere per chi non rispetta le regole e persino la revoca definitiva dell’autorizzazione, in caso di non ottemperanza e recidiva.

In ogni caso rimane prioritario potenziare tutte le attività di controllo, attraverso un pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali, anche partendo dalla verifica della regolarità delle inserzioni sulle piattaforme.

 

 

Vedi l’indagine completa

https://www.federconsumatori.it/wp-content/uploads/2024/12/indagine-affitti-brevi-2024.pdf

Turismo: vuoi soggiornare in sicurezza in una casa vacanze? “Ti consigliamo di dotarti di rilevatore di CO2 e allarme antincendio”. L’inaccettabile risposta della piattaforma all’allarme sicurezza.

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