In Comunicati, Trasporti e Turismo

Di anno in anno si riduce sempre più il numero di italiani che vanno in vacanza. Secondo quanto emerge dalle indagini dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dal 2008 si evidenzia un andamento relativo a questo settore in forte crisi.

Se nel 2008 erano 29,4 milioni gli italiani che andavano in vacanza (pari al 49% della popolazione), quest’anno, secondo le nostre previsioni, saranno appena 20,4 milioni i cittadini che partiranno, pari al 34%.   

Solo 1 italiano su 3 si potrà permettere una vacanza. Un dato allarmante, che ha raggiunto ormai il “tetto minimo” e che, pertanto, difficilmente subirà nuove discese verticali.

Gli italiani, infatti, continuano a considerare la vacanza un fatto molto importante e, pur di non dovervi rinunciare, escogitano nuove modalità e nuovi approcci al turismo estivo, optando per soluzioni a basso costo.

Non vi sono più canonici quindici giorni: le nuove modalità di vacanza privilegiate sono il cosiddetto “mordi e fuggi” vacanze sempre più brevi, della durata di 3-4 giorni, ed inoltre la tendenza a cercare ospitalità presso amici e parenti, o ancora, lo scambio casa.

Anche nella modalità di viaggio spicca la tendenza al risparmio: chi parte in auto ricerca le pompe bianche (il cui elenco è disponibile sul sito Federconsumatori) ed i distributori più convenienti presso i quali rifornirsi, o addirittura scambia passaggi in auto per condividere le spese (esistono appositi siti per il carpooling); chi viaggia in aereo o in treno prenota con largo anticipo, approfittando delle offerte messe a disposizione dalle compagnie, anche per le famiglie.

Una tendenza al risparmio dettata anche dalla crescita dei costi delle vacanze: secondo quanto monitorato dal nostro O.N.F. il costo di una vacanza di 7 giorni di una famiglia tipo (ricerca reperibile sul sito) è cresciuto del 16% rispetto al 2008 (la causa principale di questi aumenti è la corse dei prezzi dei carburanti).

Per rilanciare il settore è quindi necessario prima di tutto un abbassamento del prezzo sia delle strutture alberghiere che degli stabilimenti balneari, oltre a non continuare nella politica di tassazione introdotta ultimamente (tassa sullo sbarco, di soggiorno, ecc.). Inoltre è indispensabile avviare una ripresa del potere di acquisto delle famiglie, a partire dall’annullamento dell’ulteriore aumento dell’IVA previsto da settembre e da un’inversione di tendenza sul prezzo della benzina.

 

In allegato le tabelle sull’andamento del turismo e dei costi di una settimana al mare.

 

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