Parlare di regole rigide per la consultazione dei documenti relativi al TTIP è un sottile eufemismo. A partire da oggi i parlamentari e i funzionari governativi italiani potranno visionare gli atti riguardanti i negoziati per l’Accordo di partenariato transatlantico, recandosi all’interno di una apposita sala di lettura presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Il problema sono le condizioni da rispettare: vige la più assoluta riservatezza e sarà permesso portare all’interno della sala solo un foglio, una penna e un dizionario di inglese. E’ vietato l’utilizzo di qualsiasi dispositivo o strumento che consenta di registrare e/o veicolare informazioni, come smartphone, tablet, fotocamere o pc. L’accesso alla sala avverrà addirittura con la scorta dei carabinieri e la consultazione si svolgerà sotto il controllo costante di un responsabile di sala: un livello di segretezza che probabilmente non verrebbe applicato neanche per esaminare dei documenti custoditi negli archivi della CIA. “E’ assurdo che un accordo che potrebbe cambiare, purtroppo non in meglio, le vite di milioni di cittadini venga negoziato nel più assoluto mistero. Dopo aver scortato parlamentari e funzionari nella sala di lettura, i carabinieri dovrebbero andare ad arrestare chi ha scritto queste regole!” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Tutto questo è incomprensibile e inaccettabile: i cittadini hanno diritto alla trasparenza e ad essere informati su un Trattato che, se venisse approvato, metterebbe in discussione il principio di precauzione, segnerebbe il superamento di barriere e soglie fino ad oggi in vigore per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini e creerebbe un sistema di ‘giustizia privata’ che, attraverso i tribunali arbitrali, verrebbe di fatto gestito dalle imprese.