"Le coste sono un patrimonio di tutti", con questo slogan sabato si recheranno a Piazza San Pietro ben 80 diocesi, alle ore 12:00 sotto alle finestre del Papa, per dare la giusta rilevanza al referendum del 17 aprile.
In questa data tutti i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sulle trivellazioni, ovvero l'attività di ricerca ed estrazione degli idrocarburi nelle acque italiane entro 12 miglia marine (circa 22,2 km) dalla costa.
Il quesito sul quale i cittadini sono chiamati a votare riguarda la possibilità che tali attività proseguano per tutta la vita del giacimento. Il referendum riguarda solo i giacimenti già esistenti, perché la richiesta di nuove concessioni per l'estrazione a ridosso della costa è già vietata.
L'appello della Rete interdiocesana per i nuovi stili di vita invita i cittadini a dire basta all'era del petrolio, ormai giunta alla fine.
Anche Papa Francesco, sostengono i promotori del movimento, nell'Enciclica Laudato si', invita ad andare oltre le posizioni acquisite per la produzione di energia.
Ma la consapevolezza circa la necessità di battersi per politiche energetiche sostenibili non è l'unico motivo per cui le diocesi riempiranno Piazza San Pietro: vogliono richiamare l'attenzione dei cittadini sulla questione dell'acqua pubblica.
Il decreto attuativo della riforma Madia della P.A., infatti, impone la necessità di tener conto della “adeguatezza della remunerazione del capitale investito, coerente con le prevalenti condizioni di mercato", annullando di fatto gli esiti referendari sull'acqua pubblica.
Federconsumatori e Adusbef, promotrici del Referendum sull'Acqua Bene Comune e aderenti ai comitati per il Sì al Referendum sulle Trivelle, danno tutta la loro adesione, sostegno e disponibilità alla Rete interdiocesana per i nuovi stili di vita, confermando la propria presenza sabato in Piazza San Pietro.
È ora che il Governo si decida a promuovere con convinzione nuove politiche energetiche improntate alla sostenibilità, alla tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini.
È importante, inoltre, che i cittadini siano adeguatamente informati su questa tematica, che interessa direttamente la loro sicurezza e il loro territorio. Affinché vinca tale referendum abrogativo è indispensabile andare a votare: se l'affluenza alle urne sarà inferiore al 50% la legge resterà immutata, indipendentemente dall'esito del voto.