Le giornate del 7 e 8 settembre hanno segnato un notevole passo indietro nella gestione della rete ferroviaria da parte di Trenitalia: venerdì, per un problema alla linea di alimentazione elettrica tra Settebagni e Capena, nel Lazio un Frecciarossa è stato fermo per molte ore in aperta campagna, a causa di questo guasto tutti gli altri treni hanno subito ampi ritardi, con i passeggeri costretti addirittura a tornare a casa a notte inoltrata!
A completare questa situazione di notevole disagio, sabato 8 settembre vi sono stati altri due guasti: il primo in Piemonte, l’altro su un treno fermo tra Roma e Napoli.
A Torino Porta Nuova a rompersi è stata ancora una volta la linea elettrica interrotta dalle ore 6:00 alle ore 7:30, creando ritardi di 70 minuti con punte anche di 120 minuti per treni dell’alta velocità e 15 treni regionali, con la soppressione di 4 treni locali.
Apprezziamo le scuse poste da Trenitalia per questi gravi disservizi, che appaiono intollerabili perché causati a chi chiede di viaggiare in sicurezza, con la certezza di una partenza e di un ritorno che rispettino i tempi programmati.
Ad aggravare la situazione si aggiunge il fatto che questi disservizi sono stati gestiti in modo assolutamente inesistente dal punto di vista informativo nei confronti dei passeggeri coinvolti (in particolare il 7 settembre).
Il percorso di risarcimento che Trenitalia ha avviato per rifondere le persone coinvolte in tali disagi è giusto e dovuto, ma ancora insufficiente. È ora che Trenitalia effettui una verifica seria e puntuale del servizio offerto dalla rete ferroviaria italiana, chiedendo di effettuare con i gestori dei trasporti ferroviari verifiche congiunte e vincolanti al fine di salvaguardare il diritto alla mobilità con efficienza-efficacia e puntualità, e portare tempestivamente le Associazioni dei Consumatori alla dovuta conoscenza degli esiti di tale verifica.