Si accentua il disagio sociale di famiglie e cittadini, plasticamente dimostrato dalla sostanziale stagnazione delle tredicesime nel biennio 2013-2014, come risulta dal 23^ rapporto Adusbef. Fra tre settimane saranno pagate infatti le tredicesime, che ammontano anche quest’anno a 34,20 miliardi di euro (come l’anno precedente, ma con un evidente calo per i pensionati compensate da un aumento dei lavoratori pubblici-privati), così ripartite: 9,2 miliardi ai pensionati (- 6,1%) 9,4 miliardi ai lavoratori pubblici (+3,3%); 15,6 mld (+2%) ai dipendenti privati (agricoltura, industria e terziario).
Sarà un Natale durissimo, dopo l’onda lunga della recessione, l’aumento della tassazione, il ripristino della Tasi sulla prima casa, con tutti gli indici economici negativi, dal Pil alla disoccupazione ai massimi storici e quella giovanile superiore al 44%, il debito pubblico in perenne aumento, gli effetti dei diktat europei e della troika, di “Fiscal Compact”, “Six-Pack” e "Two-pack", cioè i due regolamenti approvati dal Consiglio europeo il 13 maggio 2013 con l'obiettivo di introdurre, per i paesi dell'eurozona, più coordinamento e vigilanza nel processo di formazione delle politiche fiscali nazionali, rinunciando alla sovranità nazionale, che impone ad ogni paese dell’eurozona di presentare entro il 15 ottobre di ogni anno la bozza di bilancio per l’anno successivo a Commissione ed Eurogruppo (il coordinamento europeo che riunisce i ministri dell'Economia e Finanze dei paesi euro).
Tredicesima ancor più che falcidiata quindi sotto l’albero di Natale, per pagare gli aumenti infiniti iniziati a gennaio 2014 con le tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, Tasi, Imu seconda casa, accise ed un’altra serie infinita di ordinari balzelli che sfiancano le famiglie e mangiando i redditi non ristorati con gli 80 euro. A fine anno, oltre alla busta paga più pesante, arrivano infatti anche le consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare. Con il risultato di ridurre del 90,6 per cento l’agognata gratifica natalizia. Nel rincorrersi dei pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre, dei 34,20 miliardi di euro di tredicesime che verranno pagate quest’anno, soltanto il 9,4 per cento, ossia 3,2 miliardi di euro, meno di un decimo del monte tredicesime, resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati.
Nel consueto appuntamento che fa i conti (da 23 anni) nelle tasche degli italiani, Adusbef e Federconsumatori prevedono un Natale durissimo sul fronte dei consumi, destinati a calare del 10 per cento perché almeno 3 famiglie su quattro taglieranno le spese per l’incerta situazione economica. A “bruciare” un’ ampia fetta delle tredicesime bollette, utenze, ratei e prestiti per un valore di 11,8 miliardi (ben il 34,5 % del totale). La RC Auto, che continua a salassare le tasche degli automobilisti con rincari ingiustificati pari al 7% a fronte di una riduzione dei sinistri, mangerà 5,5 miliardi di euro, il 16,1% delle tredicesime, mentre 4,9 miliardi di euro, serviranno per pagare le rate dei mutui. Il salasso non è però ancora finito: 4,1 miliardi di euro (il 12%) se ne andranno per pagare le tasse di auto e moto, mentre 2,0 miliardi (5,8 %) spariranno per il canone Rai che sarà incrementato nonostante un deterioramento della qualità del servizio pubblico.
La tredicesima per la maggior parte delle famiglie è già stata pesantemente ipotecata non solo per pagare tasse, ratei e bollette delle utenze domestiche (Enel, Telecom, Gas, ecc.), ma un ulteriore 12,3 per cento, pari a 4,2 miliardi di euro, servirà per pagare i prestiti contratti con banche, finanziarie, parenti, amici e/o conoscenti per sopravvivere, dato che stipendi, salari e pensioni non bastano più per far quadrare i bilanci famigliari.
Per scopi più piacevoli restano 3,2 miliardi di euro, il 9,4% del monte tredicesime, che potranno essere utilizzati per cenone, regali (spesso ai più piccoli), qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze: una miseria, che non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano in tutti i settori con la sciagurata tassa sui poveri denominata Iva al 22% e da un futuro incerto, nonostante un tasso di fiducia che non aiuterà i consumatori, soprattutto i giovani che protestano per il futuro ipotecato, ad essere più sereni e fiduciosi.
Adusbef e Federconsumatori, invitano il Governo ad un ravvedimento operoso, sia nella riduzione del debito pubblico (un macigno di 2.134 miliardi di euro a settembre 2014) con la vendita di oro e riserve di Bankitalia, che nei tagli a sperperi e sprechi pubblici, evitando che la clausola di salvaguardia faccia scattare aumenti Iva per 50 miliardi di euro (1.097 euro a famiglia) fino al 2018, con urgente e contestuale decreto per tassa sui patrimoni oltre 3,5 milioni di euro.
Le tabelle che seguono riportano le stime di Adusbef.
MONTE TREDICESIME 2014 (In miliardi euro)
Variazione sul 2013
|
2013 |
2014 |
|
Variazione 2014/2013 |
Pensionati |
9,80 |
9,20 |
|
– 6,10 % |
Lavoratori pubblici |
9,10 |
9,40 |
|
+3,3 % |
Dipendenti privati |
15,30 |
15,60 |
|
+ 2,0 % |
TOTALE TREDICESIME |
34,20 |
34,20 |
|
0,0 % |
Come verranno spese le tredicesime 2014 – Importi in miliardi di euro
(In parentesi: percentuale su monte tredicesime dell’anno)
Stime Adusbef (23 ° rapporto) su dati ufficiali
(Variazione sul 2013)
|
2013 |
2014 |
Variazione 2014/2013 |
RCAuto |
5,9 (17,3%) |
5,5 (16,1%) |
– 6,8 % |
Prestiti / Ratei |
4,3 (12,6%) |
4,2 (12,3%) |
– 2,3 % |
Canone Rai |
2,0 (5,8%) |
2,0 (5,8%) |
0 |
Mutui casa |
4,9 (14,3%) |
4,1 (12,0%) |
– 16,3 % |
Bolli auto/moto |
4,1 (12 %) |
4,1 (12,0%) |
0 |
Bollette + Utenze |
8,1 (23,7%) |
7,6 (22,2%) |
– 6,2 % |
Imu seconda casa |
1,8 (5,30 %) |
1,5 (4,3%) |
– 16,7 % |
Tasi seconda rata |
/// |
2,0 (5,8%) |
/// |
TOTALE SPESO |
31,1 (90,9%) |
31,0 (90,6%) |
– 0,3 % |
RIMANENZA |
3,1 (9,1%) |
3,2 (9,4%) |
+3,2 % |
TOTALE TREDICESIME |
34,20 Mld |
34,20 Mld |
0 |