Presto saranno accreditate sui conti di lavoratori e pensionati le tredicesime, che quest’anno ammontano complessivamente a circa 36,4 miliardi di Euro.
Un sospiro di sollievo per le famiglie, soprattutto in vista dell’appuntamento con il Natale e con le scadenze di fine anno.
Gran parte di tali importi, infatti, saranno erosi dalle spese per rate di prestiti, mutui, premi assicurativi, tasse, bollette. Inoltre, registriamo una nuova tendenza rispetto al passato: alla luce delle lunghe liste di attesa della sanità pubblica e dei costi crescenti per delle visite mediche, sono molte le famiglie che rimandano a questo momento dell’anno controlli, visite specialistiche e appuntamenti con il dentista, alla luce della maggiore disponibilità economica.
Secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, 3,56 miliardi di Euro, ben il 9,8% degli incassi relativi alle tredicesime, sarà destinato a visite e prestazioni mediche, o comunque attinenti all’ambito sanitario.
Il primato dell’incidenza maggiore sul monte tredicesime spetta al pagamento di rate di prestiti e mutui, pari complessivamente a 8,4 miliardi di Euro (il 23,1% dell’importo complessivo), seguono bollette e utenze (21,7% pari a 7,9 mld) e tasse (19,8% pari a 7,2 mld).
Nelle tasche delle famiglie, da destinare a regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi, rimarranno 4,01 miliardi di Euro. Di questi, nel dettaglio, 2,23 appartengono ai lavoratori, 1,78 ai pensionati.
Voci di spesa |
Parte della tredicesima impiegata |
Rc auto |
14,60% |
Prestiti / Rate / Mutui |
23,10% |
Bollette e utenze |
21,70% |
Visite mediche |
9,80% |
Tasse (TASI II casa, IMU II casa, TARI, bolli) |
19,80% |
Rimanenza |
11,00% |