E’ stato appena presentato il rapporto Pendolaria di Legambiente, da cui emerge la condizione critica in cui versa il trasporto ferroviario nel nostro Paese. Il dossier evidenzia la necessità di migliorare il trasporto su ferro, mette in luce le conseguenze dei tagli al servizio ferroviario regionale e rileva la vetustà dei treni (i convogli in circolazione hanno un’età media di 16 anni). Persistono quindi i disagi per i pendolari, soprattutto su alcune linee: tra le peggiori troviamo la Roma-Lido, la Circumvesuviana, la Reggio Calabria-Taranto, Agrigento-Palermo, la Campobasso-Roma e la Genova-Savona-Ventimiglia. A completare il disastroso quadro del trasporto ferroviario italiano arrivano inoltre le notizie sull’enorme volume di ritardi nell’Alta Velocità: a fronte di biglietti venduti a prezzi spesso elevatissimi, gli utenti trovano sempre più spesso ad affrontare le conseguenze di un corposo volume di traffico che, di fatto, finisce per intasare le linee. Le aziende che gestiscono il servizio non riescono a far fronte al boom di richieste e nell’anno che sta per concludersi il 44% dei viaggi ha accumulato un ritardo superiore ai 5 minuti.
Non basta chiedere scusa nel momento in cui si verificano i disservizi e prevedere eventuali indennizzi, che peraltro troppo spesso si rivelano irrisori e insufficienti: per realizzare un cambiamento concreto, che garantisca ai cittadini un servizio adeguato, è necessario investire nella modernizzazione della rete, aumentando il numero dei convogli e realizzando le opere indispensabili a riqualificare il trasporto ferroviario per i pendolari.